Cesare Scotti: una vita per la motonautica

“L’ultima corsa di uno dei più prestigiosi piloti della motonautica mondiale si è conclusa tragicamente a Parigi alle ore 12.20 domenica 6 Ottobre durante la Sei Ore.” Così scriveva Armando Boscolo su  “Vela e Motore” del Novembre 1974, aprendo l’articolo dedicato alla morte del grande campione italiano.

Cesare Scotti nasce a Nesso il 12 Febbraio 1936. Ammiratore dello zio Angelo Molinari, Cesare, ancora giovanissimo, si appassiona alla costruzione di barche a motore e alla gare di motonautica. Si specializza in seguito nel collaudo dei motori fuoribordo, lavorando per un rappresentante locale. Il suo naturale talento per le gare é già evidente subito, con i primi successi nelle piccole classi fuoribordistiche sport. In coppia con il cugino Renato Molinari conquista nel 1965 il Trofeo Shell alla Sei Ore di Milano, per il miglior indice di performance; nel 1966 avviene il salto ai massimi livelli delle categorie fuoribordistiche: pilotando scafi catamarani costruiti da suo zio Angelo e poi da lui stesso, Cesare gareggia in differenti classi fuoribordistiche, incluse ON (la Formula 1 dell’epoca) OI e OE.

Le vittorie in carriera includono molteplici successi come pilota per il Team Mercury (1966-1968) e come pilota-costruttore per il Team Evinrude (1968-1974). Nel 1966 firma la prima vittoria italiana alla Sei Ore di Parigi, pilotando con il cugino Renato uno dei primi catamarani Molinari. Nello stesso anno é altresì vincitore di altre due classiche: la Sei Ore di Milano e la Sei Ore di Berlino.

Tra i risultati del 1967 va ricordato il sesto posto assoluto in classifica generale (quarto posto nella classe OI, 1000-1500 cc) alla Sei Ore di Parigi in coppia con il cugino Renato Molinari; sempre con il cugino Renato, Cesare chiuse la stagione con il terzo posto assoluto alla Sei Ore di Berlino, correndo nella classe ON (1500-1650 cc).

Il 1968 segna il passaggio al Team Evinrude, dove conquista in apertura di stagione un secondo posto alla Sei Ore di Milano ed in seguito i titoli di Campione Europeo (OI) ed Italiano (OI), nonché il Trofeo Mercury alla classica “Centomiglia del Lario” (primo fuoribordo all’arrivo), la Sei Ore di Berlino ed il Campionato del Mondo Fuoribordo Monomotore (classe ON) alla Otto Ore di Lake Havasu. Il 1969 segna la consacrazione definitiva nel novero dei grandi di sempre: Miami Gold Coast Marathon, “Centomiglia del Lario” (7000 cc. Entrobordo Corsa Angelo Molinari motorizzato Mercruiser), Campionato del Mondo Fuoribordo Corsa Classe Illimitata (OZ) alla maratona delle Otto Ore di Lake Havasu, Sei Ore del Sudafrica e Rand Daily Mail Grand Prix ancora in Sudafrica rappresentano il top dell’annata, senza dimenticare il Campionato Europeo OI (terzo posto assoluto) e la sfortunata Sei Ore di Parigi: un problema meccanico a mezz’ora dalla fine gli nega la meritata vittoria, quando conduce con quattro giri di vantaggio su Renato Molinari e Johnny Sanders.

Tali successi gli valgono nel 1970 la Medaglia d’Oro al Valore Atletico del CONI. L’anno sportivo 70 si apre all’insegna della vittoria in una battagliata Sei Ore di Milano, prosegue con il secondo posto finale all’Europeo e al Mondiale ON e si chiude con il doppio trionfo in Sudafrica: ancora l’accoppiata Sei Ore e Rand Daily Mail Grand Prix.

Vincere gare non deve essere stato sufficiente per il talentuoso pilota: all’inizio del 1971 Cesare comincia a disegnare e costruire i suoi scafi da corsa, gli Scotti Craft. Cesare deve sfidarsi ben presto con il suo veloce cugino, Renato Molinari: essi non sono soltanto avversari in quasi tutti gli eventi nazionali ed internazionali, ma rappresentano due team di fabbriche costruttrici di barche e di motori acerrime nemiche. L’anno 1971 costituisce il lancio della fabbrica Scotti Craft di scafi da corsa. Con la sua prima barca, addirittura alla sua prima corsa, Cesare conquista il primo posto alla Sei Ore di Milano. Questo é l’inizio di una trionfante, ma tragicamente breve carriera di costruttore di scafi. Nella stessa stagione ottiene il terzo posto all’Europeo ed il secondo nello sfortunato Mondiale ON svoltosi ad Auronzo, consegue la vittoria alla Centomiglia del Lario ed il titolo di Campione Italiano ON. A Parigi sigla il giro più veloce assoluto nella prima ora della massacrante competizione con ancora tutti gli equipaggi sulla campo di gara. L’incidente del copilota nella terza ora gli preclude ogni possibilità di successo, quando conduce con due giri di vantaggio.

Nel 1972, 1973 e 1974 la spettacolare performance di Scotti continua con vittorie e molteplici podi. Tuttavia nelle competizioni mondiali ON del 72/73 e 74, Cesare é costretto quasi ad ogni appuntamento a convivere con una serie di problemi al motore, che non gli permettono di gareggiare al massimo. Apre la stagione 72 con la vittoria alla Sei Ore del Sudafrica, prosegue con il brillante secondo posto alla gara d’apertura della stagione europea a Milano, primo OMC all’arrivo battuto solo dal n°1 del Team Mercury Usa Bob Hering ed é secondo all’Europeo ON con un’eccezionale ultima prova. Purtoppo noie al motore lo costringono ad alzare bandiera bianca nelle prime battute della Centomiglia del Lario e perde così il primato nel Campionato Italiano ON, dopo una striscia positiva caratterizzata da quattro prove vincenti. A Parigi 72 i nuovi OMC hanno problemi al volano, ma Cesare giunge comunque sesto assoluto e uno Scotti Craft terzo assoluto. Una grande vittoria di Johnny Sanders al Mondiale Fuoribordo Corsa Illimitato a Lake Havasu suggella il secondo anno di attività del team OMC-Scotti Craft.

La stagione 1973 si apre con il poker trionfale in Sudafrica ed il quarto posto al Grand Prix Fiera di Milano (primo OMC in classifica), prosegue con la vittoria al Trofeo Due Ponti (nuovo record della corsa) ed il secondo posto all’Europeo ON e alla Tre Ore di Amsterdam. E’ancora protagonista a Parigi, ma problemi al nuovo Evinrude V6 non gli permettono di terminare la gara. In ogni caso ha la soddisfazione di vedere tre Scotti Craft ai primi posti: la vittoria di Sanders/Schumacher, un secondo e un quarto posto coronano la classica francese. Vittoria replicata una settimana dopo a Windermere da Posey/Downard, che pilotano un catamarano Scotti, spinto dal nuovissimo motore rotativo.

Nel 1974 Cesare Scotti ottiene un brillante terzo posto in apertura di stagione a Milano, con il nuovo V6 ed un nuovo scafo che presenta due flap laterali subito abbandonati a Bristol dove trionfa un mese dopo. L’Embassy Grand Prix di Bristol rappresenta indubbiamente una delle più significative pagine nella vita agonistica di Scotti: conduce dall’inizio alla fine dei due giorni di gara, segna il nuovo record della corsa e vince il Concorso d’Eleganza per lo scafo più bello di F1. La vittoria di Cesare é da considerarsi ancora più incredibile, quando si considera il fatto che ad ogni giro, nel suo primo giorno di gara, il volante ballava sul piantone ed egli doveva serrarne il bullone ad ogni passaggio. Cesare si impegna anche nella neonata classe fuoribordistica OE, conquistando un brillante terzo posto all’Europeo di Sabaudia e lottando per il primo posto con Roger Jenkins al Mondiale di Pavia, per poi essere imprevedibilmente squalificato.

Cesare Scotti muore tragicamente a Parigi nel 1974, durante la seconda ora di una gara che lo vede ancora protagonista al pari dei suoi scafi. La UIM gli assegna alla memoria la Medaglia d’Onore per lo Sport e la M.I.LA. istituisce un Trofeo a lui intitolato. Le gare di motonautica sono continuate malinconicamente senza la presenza di Cesare Scotti. Tuttavia il suo spirito coraggioso rimase nelle gare di tutto il mondo sotto forma delle barche da corsa Scotti Craft, che continuarono a raccogliere successi attorno al globo. Un catamarano, costruito nel 1973, chiamato “Hell Cat” appartenuto al pilota californiano Ted May, continuò ad essere competitivo addirittura fino ai primi anni novanta. Un monumento alla sua memoria é stato inaugurato nel 1975 di fronte al cantiere a Riva di Faggeto Lario, per volere del comune di Faggeto e degli amici sportivi.

Oggi gli Scotti Craft sono difficili da trovare: fotografie, programmi di gare, trofei e ricordi di quegli scafi testimoniano la meravigliosa abilità di Cesare Scotti, il cui ricordo sarà per sempre conservato vivo.